La democrazia è caratterizzata (rispetto agli altri sistemi di Governo) da un insieme di regole che stabiliscono chi è autorizzato a prendere le decisioni e con quali procedure. Le decisioni del Consiglio Comunale vengono prese dai Consiglieri in base a regole che stabiliscono anche le procedure per garantire a tutti gli stessi diritti. Nel corso del Consiglio Comunale di lunedì 7 giugno – sul problema Cava Magnodeno – i Gruppi consiliari di centrodestra hanno abbandonato i lavori del Consiglio Comunale perché la coalizione di centrosinistra non ha accettato di inserire un loro odg presentato dal Consigliere Parolari con oltre 2 ore di ritardo rispetto ai tempi stabiliti dal Regolamento.
L’Esecutivo del PD approva senza riserve la decisione della maggioranza di attenersi al Regolamento vigente. Praticare eccezioni alle regole rischia di stabilire “precedenti” che possono essere invocati anche nel futuro per interessi particolari mortificando la democrazia.

Di seguito riportiamo il primo comma dell’art. 57 del Regolamento vigente.
Art. 57 – Emendamenti 1. I consiglieri comunali, il Sindaco e i componenti della giunta possono presentare emendamenti alle proposte di deliberazione già iscritte all’ordine del giorno del Consiglio, dandone comunicazione scritta mediante consegna al protocollo dell’Ente o tramite posta elettronica al Presidente del Consiglio e al Segretario generale entro le ore 10 del giorno della seduta nella quale l’argomento deve essere posto in discussione. Il Segretario ne dispone in via d’urgenza l’istruttoria tramite i dirigenti e i responsabili di procedimento competenti per la sottoposizione alla votazione nel corso della seduta consiliare. Salvo quanto previsto al comma 6 del presente articolo, sono in ogni caso inammissibili, e quindi non sottoposti all’esame del Consiglio Comunale, gli emendamenti presentati oltre le ore 10 del giorno della seduta relativi a proposte di deliberazione nelle materie di cui all’art. 239 del D.Lgs. 267/2000.